Il mastro ferraio
Gli Artigiani del ferro vengono chiamati Mastri Ferrai.
Questi Artigiani usano grosse tenaglie per reggere il pezzo di ferro incandescente appena estratto dalla forgia.
Con il maglio prima e con il martello poi, modellano il ferro trasformandolo in un pezzo d’arte unico.
Il lavoro del Mastri Ferrai e’ duro e faticoso, tanto e’ vero che i giovani di oggi non scelgono questa attività per dedicarsi invece a lavori meno pesanti, meno sporchi.
Il Maestro Ferraio lo fa’ perché e’ spinto da motivazioni molto profonde e sopratutto dalla soddisfazione che trova di fronte ad opere forgiate con le proprie mani ed uscite dalla propria creatività. Con colpi precisi di maglio la massa rovente inizia a prendere forma. Una lieve pressione del piede regola la velocità di caduta del maglio.
L’origine del ferro
Il ferro e’ un materiale di color bianco grigiastro, resistente e malleabile, di grande importanza per le sue utilizzazioni industriali. E’ un metallo molto diffuso ed abbondante nella crosta terrestre, nonostante l’Italia non ne sia ricca. I maggiori giacimenti di minerali si trovano nell’Isola d’Elba. Il ferro ebbe molta importanza già nell’epoca della preistoria, l’eta’ del ferro nel primo millennio ante Cristo.
Il ferro prese il posto del bronzo per ragioni dovute all’abbondanza di giacimenti e le sue caratteristiche. Essendo un materiale dall’eccezionale resistenza, era adatto per la realizzazione di particolari oggetti ed attrezzi. La lavorazione del ferro si presentava più difficoltosa di quella del bronzo poiché in epoca preistorica, non si raggiungevano temperature sufficienti alla fusione tranne che in Cina. Il massello ottenuto dalla riduzione del materiale, era lavorato soltanto per la forgiatura. Un progresso nella lavorazione del ferro venne dai Celti, che si dimostrarono abili nella lavorazione del ferro battuto, apprendendo quest’arte dall’Oriente, nel corso delle loro migrazioni.
La storia del ferro battuto
Le prime opere importanti in ferro battuto risalgono ai secoli XII-XIII come ferri decorativi applicati alle porte di Cattedrali spagnole e francesi.
In Italia nel XIV secolo si ebbero importanti Maestri come Conte Di Lello Orlandi, autore delle cancellate del Duomo di Orvieto.
Nel XV secolo le eccellenti qualità del ferro battuto Italiano si rivelano nelle lavorazioni di cancelli, balconi e sopratutto di lanterne, porta stendardi dei palazzi toscani.
Nei secoli XVII-XVIII l’evoluzione delle arti figurative dal barocco al roccoco ebbe riflessi anche nel ferro battuto, che venne lavorato con esuberanza di motivi decorativi come cancelli di parchi o cortili di castelli francesi mentre i ferri battuti italiani mantennero una corta classicità nelle linee ornamentali.
Nel periodo neoclassico l’arte del ferro battuto decadde.
Risorse in Francia verso la meta’ del XIX secolo, con forme più moderne, anche se non sempre di grande gusto e continuò ad essere abbastanza in voga in Umbria, Toscana e Veneto con la presenza attiva di lavoratori artigianali.
Oggi la situazione si è modificata.
Sono infatti rarissime le botteghe che seguono l’antica tradizione di forgiare a fuoco il ferro, un mestiere che ha bisogno di abilità tecniche, capacità creative e tanta passione.
Oggi il ferro battuto trova sempre più impiego all’ornamento ed abbellimento delle abitazioni: letti, cancelli, recinzioni, ringhiere e balaustre, lampadari, tavoli e tavolini, sedie, gazebo, candellieri – tutto in ferro battuto.
Ogni pezzo lavorato è un pezzo d’arte perché unico.
La lavorazione del ferro battuto
Prima fase
Prima di procedere alla creazione di un qualsiasi oggetto in ferro battuto, bisogna fare un disegno che deve contenere tutte le misure e dettagli necessari allo sviluppo.
Seconda fase
Il ferro si taglia alle misure desiderate. Si scalda il pezzo di ferro alla forgia fino ad una temperatura di 1200 gradi. Quando il ferro è incandescente al punto giusto, viene posizionato sull’incudine e lavorato a mano con il martello e appositi utensili per eseguire le lavorazioni più complicate.
I pezzi forgiati vengono uniti con la saldatrice o tramite chiodatura e, se il progetto lo richiede, vengono incisi a mano.
Terza fase: Le finiture del ferro battuto
Tutti quei prodotti che sono soggetti alle intemperie degli agenti atmosferici devono, prima dell’installazione, essere trattati per evitare la corrosione del tempo. Deporre un velo di zinco a caldo diventa quindi il primo procedimento per la protezione del materiale. Per quanto riguarda invece tutti i prodotti da interno le finiture sono costituite da verniciatura a polveri, idonei a garantirne la bellezza e l’integrità dell’opera.
Zincatura a caldo
Il prodotto finito al grezzo viene fatto zincare, secondo norme Uni.
Il procedimento consiste in: decapaggio e lavaggio dei prodotti con successiva immersione in bagno di zinco fuso 400° C. Questa operazione permette al zinco di aggrappare sulla totalità delle pareti dell’opera comprese quelle interne ai tubolari. In questo modo la ruggine non trova sfogo nemmeno nei punti più soggetti alla corrosione.
Verniciatura a polveri
Questa operazione avviene in due occasioni:
– dopo la zincatura per i prodotti da esterno,
– al grezzo per i prodotti da interno.
Con la verniciatura a polveri si crea uno strato leggero sulla parete esterna del prodotto, proteggendolo ulteriormente. La verniciatura a polveri è totalmente inodore e la superficie, a seconda del colore scelto, rimane perfettamente uguale nel tempo.
Ora la struttura in ferro battuto è pronta per essere venduta.
Gli atrezzi del fabbro
Gli attrezzi sono gli stessi che venivano utilizzati molti secoli fa, aggiornati con materiali attuali.
La fucina (forgia): banco sul quale viene forgiato il ferro.
Grazie al fuoco il ferro raggiunge temperature elevate che garantisce un’ottima lavorazione.
Con l’aiuto di una ventola predisposta sotto il banco,si velocizza il processo di surriscaldamento che permette una rapida fucinatura del ferro.
Il maglio: strumento con il quale si opera la prima e rudimentale lavorazione del ferro appena forgiato.
Grazie ad un sistema costituito da un collo d’ oca, un contrappeso, un martello, il maglio aziona una forza incredibile semplificando il lavoro umano.
L’incudine e il martello: strumenti fondamentali per la lavorazione del ferro battuto.
Grazie ad essi il ferro viene modellato a regola d’arte.
Le pinze e le tenaglie: attrezzi che permettono al fabbro di sostenere pezzi di ferro senza ustionarsi le mani.
Altri strumenti usati dal fabbro: scalpelli, per i tagli a caldo; ceselli; stampi per arrotondare i ferri.
Molti attrezzi sono costruiti direttamente dal fabbro, il quale, grazie alle sue capacità e conoscenze della propria arte, modella e crea nuovi attrezzi utili per la lavorazione del ferro battuto.